Cari amici,
vi invitiamo a votare le buone pratiche dei partecipanti al Premio Impatto Zero nato per promuovere la cultura della sostenibilità, con la convinzione che l’attenzione all’ambiente e le scelte di vita ecosostenibili portino una cultura di pace.
Condividiamo pienamente lo spirito del concorso e quindi abbiamo aderito.
Pensiamo sia importante sostenere il concorso, le persone sensibili che lo hanno creato e dare visibilità a quanti, in silenzio, si danno da fare ogni giorno per migliorare il mondo attraverso “comportamenti ecologicamente e socialmente virtuosi”.
Un video e qualche foto ci introducono nell’atmosfera dell’evento cross mediale di venerdì scorso, 6 settembre, nella splendida isola di San Servolo.
L’occasione era l’inaugurazione della mostra “No Seconds, Comfort Food e fotografia” dell’artista Henry Hargreaves.
Una indagine sul rapporto con il cibo da differenti punti di vista (il giocoso cibo multicolor, le richieste alimentari delle star dello spettacolo, i piatti dell’ultimo desiderio dei condannati a morte) che ha visto la partecipazione di 3 grandi chef:
Pietro Leeman, patron del ristorante vegetariano Joia di Milano
Andy Luotto, conosciuto da molti per la carriera da attore
Pierchristian Zanotto, chef artista aperto e attento sia all’impatto ambientale degli alimenti sia a quello delle cotture…
Dove è stata utilizzata la solecottura?
Ecco la descrizione del piatto Impatto (quasi) 0 :
” Il piatto che vuole identificare questo mio momento di ricerca culinaria. Partendo 7 anni fa da serate gastronomiche ad energia 0, abbiamo lavorato in questo tempo sulla sostenibilità degli alimenti, le loro cotture e l’etica in cucina. Ho proposto un gazpacho di cetriolo alla melissa (prodotti passivi, gratuiti), quindi non cotto ma frullato a mano col passaverdure. Servito con una semplice rondella di melanzana allo Zaatar cotta in Solecottura. La Solecottura viene fatta con il concentratore solare creato dal progetto solidale www.cucinareconilsole.it, che il nostro Ristorante supporta da tempo.”
Chi l’avrebbe mai detto? Dal fango e dallo sterco della terra d’Africa il forno solare a parabola è passato con naturalezza agli onori delle tavole dai gusti raffinati: del resto da sempre il sole splende su tutto l’universo senza fare differenze.
Ringraziamo per le foto Artribune, Fashion4travel, RicetteRacconti, Stentech e per il video RistoTv.