Direttamente dal periodico “Il Quindicinale” pubblichiamo l’articolo che racconta l’incontro della famiglia Zanoni con la cucina solare.
L’idea è antica. E semplice.
E loro ci provano.
A cucinare col sole.
Economico e naturale
MORIAGO DELLA BATTAGLIA. Una struttura metallica che pare un grande specchio a parabola, con delle ruote che ne permettono il movimento e un supporto per vari contenitori. Chi la vede per la prima volta fatica a credere quando gli viene spiegato che si tratta a tutti gli effetti di una cucina. Eppure, per quanto poco conosciuto, questo particolare tipo di forno solare funziona e c’è chi lo utilizza quasi ogni giorno per preparare dei veri e propri manicaretti.
Alvaro Zanoni, di Moriago della Battaglia, ci racconta la storia e il funzionamento dell’apparecchiatura, con tanto di foto che testimoniano i diversi piatti che la madre Martina Bottega, con grande ingegno, è riuscita a cucinare negli anni. “Si tratta di una parabola di fogli di alluminio su una struttura metallica che grazie ad un gioco di specchi e lenti fa sì che i raggi di colpiscano il centro, dove viene posizionato il contenitore”, spiega con entusiasmo Alvaro. E continua: “E’ come se fosse un girasole perché grazie alle ruote è possibile cambiare la posizione ogni venti minuti e orientare la parabola affinché i raggi arrivino sempre perpendicolari”.
Prima di spiegarci perché utilizzare e tenere una cucina solare nel terrazzo di casa non dovrebbe essere considerato così strano, Alvaro, che ci confida di essere appassionato di tecnologia, racconta la storia e il motivo per il quale la cucina è stata inventata: “Ho scoperto il sito di Ottorino Saccon, un signore di Susegana al quale poi ci siamo anche rivolti per l’acquisto. Lui, che nella vita fa tutt’altro, ha avuto l’idea della cucina solare a scopo benefico, per introdurre questo metodo nei paesi del Terzo Mondo, dove talvolta non ci sono gas ed elettricità per scaldare i cibi. Ad esempio, grazie al semplice utilizzo dei raggi del sole, è anche possibile far bollire l’acqua che in determinate zone non è sempre pulita, sterilizzandola e rendendola così potabile”.
Ma l’acquisto della cucina, il cui prezzo si attesta attorno ai 300€, ha cambiato le abitudini e il modo di preparare i pasti (e non solo) anche nella famiglia Zanoni. I proventi delle vendite dell’apparecchiatura sono, inoltre, destinati a progetti di costruzione di cucine solari nei paesi del sud del mondo, realizzati dall’associazione Volontari Insieme. “Abbiamo la fortuna di avere un grande terrazzo dietro casa in una posizione soleggiata – continua Alvaro – La struttura funziona se ben esposta al sole. All’inizio la usavamo solo per scaldare l’acqua per i cibi, ma poi mia mamma, che è molto ingegnosa, ha scoperto anche un metodo per preparare il caffè, i sughi, scaldare la carne e tanti altri piatti. È importante che le pentole siano nere, così assorbono il calore al posto di rifletterlo. Noi le abbiamo verniciate con delle bombolette”. Nonostante per far bollire l’acqua siano necessari cinque minuti in più, Alvaro spiega che le sue aspettative sono state decisamente superate: “Non ne facciamo solo un uso alimentare: scaldiamo l’acqua anche per pulire i pavimenti, i vetri delle finestre e persino per lavare la macchina. In questo modo risparmiamo sui detersivi perché l’acqua è bollente e quindi possiamo usare meno prodotti”.
Il risparmio di cui parla Alvaro, però, riguarda anche altri fronti, in particolare quello economico e quello relativo invece ad una scelta etica. “Praticamente quest’estate non abbiamo quasi mai acceso il gas, risparmiando molto sulla bolletta. Infatti, dopo l’acquisto, abbiamo abbattuto il costo dei 300€ in circa sei mesi. Un altro vantaggio è dato dal fatto che non si scalda inutilmente dentro casa e così non si creano vapori e si abbassa il rischio di formare muffa”, continua Alvaro. L’argomento più forte, però, è senza dubbio quello che riguarda l’attenzione verso l’ambiente e l’utilizzo di un’energia da fonte rinnovabile: i raggi del sole. “La curiosità che ci ha spinto a provare questa apparecchiatura è stata sicuramente alimentata anche dalla nostra sensibilità verso la questione ambientale. Non viene utilizzata energia fossile e questo fa la differenza. Poi l’altro aspetto etico è quello relativo ai progetti nei paesi poveri, dove grazie ai proventi delle vendite viene anche insegnato come costruire la cucina”.
Un metodo, quello di cucinare solo grazie ai raggi del sole, che sembra riportarci nel passato, ad una semplicità alla quale ci stiamo sempre più disabituando, ma al tempo stesso attuale nel suo proposito di sostenibilità. “Mi rendo conto che dalla tecnologia derivino numerosi vantaggi, tutto è fatto per essere veloce e per farci guadagnare sempre più tempo libero. Ma poi spesso sprechiamo questo tempo inutilmente, magari perdendoci dentro lo smartphone – riflette Alvaro – In estate mentre attendo che l’acqua bolla, mi metto lì accanto, magari prendo il sole”. Di fatto i requisiti per possedere una cucina solare sono disporre di uno spazio esposto al sole, magari un bel giardino o un terrazzo, e lasciarsi trasportare dalla curiosità per una tecnica piuttosto originale e dai numerosi vantaggi. “In città è probabilmente più complicato perché gli spazi sono ridotti, ma se penso a Moriago e alle nostre belle zone di campagna credo che siamo fortunati. Inoltre esistono parabole di svariate misure”, aggiunge Alvaro. E conclude: “Ogni volta che vengono ospiti e amici a casa rimangono a bocca aperta. In fin dei conti è una struttura semplice, una serie di ferri saldati insieme. Credo sia un peccato che siano in pochi a conoscerla, dovrebbe essere più utilizzata!”. Sara Saccon