DIARIO AFRICA 2013
AGLI AMICI PIÚ GIOVANI,
per riannodare il filo momentaneamente posato dopo la tappa in SudSudan,
giunga il mio pensiero post Guinea.
TRE FOTO che vogliono testimoniare
1) il lavoro condiviso con persone del posto;
2) l’abbondanza dei beni della terra;
3) il sorriso a conferma della soluzione piú che buona;
Una lunga tavolata coronata da volti dai colori diversi, luminosi
taluni data la giovane età, solcati altri stante il prova e riprova
che la sfida, accolta per superare situazioni, ti lascia qualche segno
ma non ti fiacca, ecco intorno a questa tavola si é svolto il tempo
del pranzo.
In questo contesto, per piú giorni, pranzato presso la
Comunitá dei Giuseppini dove ha sede la Scuola Professionale di
Bissau. La reciproca curiosità ha permesso lo scambio e l’intreccio e
l’archivio si é arricchito.
Cristina proveniente dalla Sardegna, Riccardo da Mestre, Paola
da…., Matteo ed Eleonora da Cuneo, Fabio approdato dalla Spagna,
dopo un’esperienza universitaria, Arianna dal Nord Italia,
ed altri fermatisi solo alcuni giorni perchè la meta era un’altra.
Chi si interessava di INCUBATORE per arricchire il finale del
suo percorso universitario, chi svolgeva l’anno di VOLONTARIATO
CIVILE EUROPEO, coloro che si davano da fare con tenacia per mandare
avanti PROGETTI finanziati o da ONG o dalla COMUNITÁ EUROPEA, chi
progetta di stare in loco per qualche anno e poi rientrare per mettere
a disposizione dell’Italia le competenze maturate; chi invece a questo
proposito fará altre esperienze e poi si vedrá se rientrare o no, il
sottoscritto che raccontava dei suoi passaggi in vari paesi africani
dando opportunitá di costruzione e uso delle cucine solari.
Insomma uno scambio condito da reciproca curiosità che faceva
prolungare il tempo a tavola quando Paolina, robusta cuoca locale,
spreparava la tavola stessa con piglio deciso……voleva dire che era
tempo di alzare le chiappe.
LE CHIAPPE E LO SGUARDO lo aveva alzato, qualche settimana prima,
chi si era pagato l’aereo per andare a votare in Italia, esemplare
gesto…. FATTO DA CHI “SCHEI” IN TASCA NE HA POCHINI, POCHINI; certo la
situazione politica italiana era fra i discorsi e le domande
preoccupate dei piu giovani; e come dare loro torto? Poi l’ironia
anche su ció metteva il cappello.
Sorriso ironico pure, che sembrava dire BUONGIORNO AMICO, da parte
dell’agile nonchè attempato uomo, mentre si arrampicava con un
attrezzo simpatico sulla palma per prederne gli abbondanti frutti.
Sarebbero poi diventati olio di palma, nutriente e buon condimento di
riso ed altro; cosí la natura ancora ti stupisce, dice “sono qua
prendimi e condividi con altri”, ce n’e per tutti e ne avanza pure,
che bello!
Una foto, quest’uomo se la aspettava e il prossimo anno
l’avrà a testimonianza che lui l’agilità la conserva e che pure la
palma la vita di molti la vuole alimentare, gratis s’intende.
Il lavoro condiviso, pur con attrezzi talvolta di uso manuale,
sono il bello che un po’ ti fa sognare; anche con poco si puó
costruire una parte di attrezzatura, puó lavorare tanta gente…….e
mentre si lavora senti il canto di qualcuno che mentre muove le mani
anche il suo cuore sussulta; sa che il lavoro ha bisogno di lui e che
ricompensa lo aspetta.
Ma non si cantava anche noi fino a qualche tempo fa quando
arrivava il tempo del frumento e poi della vendemmia? Per fortuna c’è
ancora qualcuno che in giro per il mondo canta il lavoro, SI PUÓ FARE.
Ironia, il mondo si intreccia……proprio a suo tempo a Noncello in
quel di Pordenone nasceva una cooperativa tra uomini e donne in
difficoltá e il motto era “SI PUÓ FARE” tradotto poi in un simpatico
e significativo film che porta lo stesso titolo (film ora in visione
a S. Lucia di Piave per interessamento del Centro Studi e Promozione
Sociale il filo d’Arianna e di Noi).
Non ho chiesto il suo nome, mi dispiace ma solo un po’, perché il
suo soddisfatto sorriso (ora evidente anche nella terza foto durante
l’uso della cucina solare), supplisce alla mia mancanza, é come un
gran velo che ti avvolge, ti nutre e cosí il tuo volto solcato lo
senti come una benedizione.
CARI AMICI un caro e abbondante saluto, Ottorino…….e che le
palme continuino a doppiamente nutrirci.