Video del forno solare in Sardegna, alla fiera di Santa Lucia di Serri (CA)

forno solare alla fiera di Santa Lucia - Serri

A Serri la cucina solare: solidarietà e sfide ai fornelli segnalata dal sindaco dopo averci invitato alla locale fiera di Santa Lucia.

Da: “Sindaco di Serri”
Data: 17 settembre 2013 15:39:45 CEST
A: “Ottorino Saccon”
Oggetto: Un saluto

Buongiorno,
Vi ringrazio ancora di cuore per la vs. cordiale e affettuosa partecipazione alla Fiera di Santa Lucia.
Di sotto il link del servizio registrato durante l’evento e andato in onda oggi su Videolina.

Saluti,
Samuele

N.d.r. Il video è stato eliminato dal sito di Videolina e per questo motivo lo abbiamo eliminato il collegamento

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Viandanti in Kenya, agosto 2013

Agli amici più giovani.

Essere viandanti nel nord del KENYA questa volta ha significato, oltre che promuovere il forno solare, anche avviare nuove collaborazioni.

Con gli altri amici volontari ci siamo avvicinati a delle iniziative esistenti e, dopo aver visto e ascoltato, abbiamo deciso di sostenere alcuni di questi progetti: ad esempio…

Serre in Kenya
Ampliamento di serre in quel di Opiroi ad alcune ore da Maralal
Volontariato Kenya
Sporcarsi le mani insieme per costruire la casa della prossima sposa ha avvicinato le differenze.
Bambini pastori
Cosa di piú bello se non sostenere la scuola serale dei bambini? Solo la sera possono accedervi perchè di giorno fanno i pastori.
Spiegazione Forni solari
Iniziare all’uso dei forni solari perché le donne godano del benessere e il clima benefici dell’equilibrio.

Le avventure

Credo sia tipico dell’andare del viandante vedere luoghi, intrecciare relazioni che producano buoni frutti, sperimentare il clima… come la pioggia abbondante prima e durante il nostro viaggio da Nairobi che significa una benedizione per la terra africana e qualche inconveniente in più per noi Occidentali.

Avventure in Kenya col fango
Piantati su un fianco

Per intenderci, partiti da Nairobi alle sette del mattino siamo arrivati a Maralal il giorno seguente, alle 15, dopo un’avventura “simpatica”, si fa per dire, quando tutto é finito!
Solo dopo aver superato le difficoltà raccontiamo volentieri e ridendo del pulmino che spesso si è piantato nel fango della strada sterrata, inclinandosi su un fianco.
Oppure di quando scappava un bisognino nella boscaglia di notte. Allora cosa fai? Scendi dal pulmino, trovi un sasso e lo lanci verso un cespuglio per assicurarti che il luogo prescelto sia libero da qualche amico a quattro zampe o strisciante… pure loro in cerca di privacy!

Avventure in Kenya col fango
Infangati

In questo andare notturno, ne la tenacia dei due autisti locali, ne la collaborazione dei sette viandanti che tiravano la corda hanno potuto qualcosa sullo sterrato viscido; alle due della notte ci siamo arresi al fango e al mezzo piantato definitivamente in una buca e inclinato su un fianco, quasi a dire che come noi voleva dormire. Non rimaneva che attendere l’alba dormendo uno a ridosso dell’altro. Provvidenziale il passaggio di alcuni giovani che con il favore della luce ci hanno aiutato a liberare il mezzo dalla buca. Così alle 15 si era a Maralal, naturalmente dopo altri momenti di spintoni al mezzo e tiri di corda.

Vince chi la durrrra!
Ora comunque é tutto bello, da raccontare e documentare.

Cooperazione e km Zero

Dalle nostre parti si parla di orti, anche sui balconi, di cibo e simili a km zero ma anche in Kenya la gente non è stata con le mani in mano.

Vegetali crescono
Prodotti in Kenya

Dove é possibile raccogliere un po’ d’acqua piovana si fanno le serre che, come soffici palloni quasi sospesi da terra, custodiscono pazientemente i benefici del sole e il lavoro delle donne. Nascono opportunitá per una dieta varia e più salubre, per una economia e un lavoro in cooperazione. Cooperazione, buona parola per far nascere tante faccende.
Una faccenda é anche quella “casa” costruita insieme ai parenti della sposa, in quel di Opiroi, dove arrivi percorrendo una strada che ti rimarrà impressa nella memoria sballottato come fossi a cavallo di un puledro selvaggio. Chi del posto tutto conosce, ha reperito i materiali da costruzione come bastoni da piantare, intonaco da smaltare. L’intonaco si intende amalgamato coi piedi e le mani, composto di acqua, terra e di quel tenero “cemento” prodotto, pure quello a km zero, dalle vacche circostanti.
Certo il composto riusciva tanto meglio quanto piú era impastato dalle “betoniere” dalle pale bianche e nere a 5 dita.

Costruzione casa della sposa

E allora sposa bagnata, o meglio, casa cacata, sposa fortunata.

Ma fortunate, oltre alla sposa, sono state anche le altre donne e bambine del villaggio perchè sono arrivati i forni solari a parabola e la fatica per la cerca della legna sará loro alleviata.

Ne beneficerà l’ambiente, con ripercussioni positive che arriveranno anche fino a noi del nord del mondo cosí come arriva un tam-tam.

A Barsaloi, a Tum e ad Archer’s Post bisognerà ritornare e portare altri forni solari a parabola.

Scuola dei bambini pastori

Dal bagaglio dei ricordi, un’altra esperienza che abbiamo sostenuto è la “scuola dei bambini pastori”.
Sono bambini scelti dalla famiglia tra i figli piú svegli per condurre gli animali al pascolo, questa loro occupazione nega loro la scuola diurna.
Ma la voglia di capire, di riscatto, li fa camminare verso le “scuole della sera” alla luce di qualche lampada solare, sostenuti da una zuppa a mo’ di tenera polenta.

Controllo compiti con lampada solare
Il controllo dei compiti dei bambini pastori alla scuola serale eseguito con la lampada solare

La Scuola è stata avviata da una suora che aveva colto in questi bambini la scintilla che aspettava di diventare fiamma; col nostro sostegno lo diventerà sempre piú di anno in anno.

Chissá che questi pastori, scolari di notte, facciano nascere un po’ di invidia che porti anche dalle nostre parti in noi, nei nostri ragazzi, la voglia di intraprendere qualche esperienza notturna ad osservar le stelle, ad attendere l’alba, a scambiarsi emozioni, desideri… a scoprire il bello che sta dentro il silenzio fatto insieme.

Ottorino.

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Cucina e arte a Venezia, apertura mostra fotografica con 3 chef (di cui uno solare) Pierchristian Zanotto

Un video e qualche foto ci introducono nell’atmosfera dell’evento cross mediale di venerdì scorso, 6 settembre, nella splendida isola di San Servolo.

L’occasione era l’inaugurazione della mostra “No Seconds, Comfort Food e fotografia” dell’artista Henry Hargreaves.

Una indagine sul rapporto con il cibo da differenti punti di vista (il giocoso cibo multicolor, le richieste alimentari delle star dello spettacolo, i piatti dell’ultimo desiderio dei condannati a morte) che ha visto la partecipazione di 3 grandi chef:

  • Pietro Leeman, patron del ristorante vegetariano Joia di Milano
  • Andy Luotto, conosciuto da molti per la carriera da attore
  • Pierchristian Zanotto, chef artista aperto e attento sia all’impatto ambientale degli alimenti sia a quello delle cotture…

Dove è stata utilizzata la solecottura?
Ecco la descrizione del piatto Impatto (quasi) 0 :
Il piatto che vuole identificare questo mio momento di ricerca culinaria. Partendo 7 anni fa da serate gastronomiche ad energia 0, abbiamo lavorato in questo tempo sulla sostenibilità degli alimenti, le loro cotture e l’etica in cucina. Ho proposto un gazpacho di cetriolo alla melissa (prodotti passivi, gratuiti), quindi non cotto ma frullato a mano col passaverdure. Servito con una semplice rondella di melanzana allo Zaatar cotta in Solecottura. La Solecottura viene fatta con il concentratore solare creato dal progetto solidale www.cucinareconilsole.it, che il nostro Ristorante supporta da tempo.

Chi l’avrebbe mai detto? Dal fango e dallo sterco della terra d’Africa il forno solare a parabola è passato con naturalezza agli onori delle tavole dai gusti raffinati: del resto da sempre il sole splende su tutto l’universo senza fare differenze.

Ringraziamo per le foto Artribune, Fashion4travel, RicetteRacconti, Stentech e per il video RistoTv.

La mostra è aperta fino al 24 novembre 2013.
Info: Artmovieevents.it, opere henryhargreaves.com

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La cucina solare accarezza il Salento

Cucina solare in Salento

I ragazzi di “Contrada Lusci” presso Seclì, (LE) hanno da poco acquistato una cucina solare e nell’articolo Cucina solare parabolica sul loro blog, raccontano la loro esperienza e dicono cosa ne pensano.
Lusci, dal dialetto salentino “lusciare”, cioè accarezzare, è il nome del progetto che vuole essere una “terra di carezze”, un “Luogo di sperimentazione permanente di autoproduzione del cibo e di tutto ciò che ci permette di prenderci cura di noi, del nostro tempo, dell’ambiente in cui viviamo.”

Grazie ragazzi!

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A L’Altra metà – commercio equo di Pordenone il forno solare in esposizione

Il forno solare al negozio del commercio equo e solidale l'altra metà di Pordenone

Da qualche settimana chi volesse vedere dal vivo il forno solare a parabola può passare alla bottega del commercio equo e solidale di Pordenone. L’Altrà metà, questo il suo nome, è proprio in centro, lungo viale Martelli ed è in assoluto uno dei più bei punti vendita de l’Altromercato.
Fra un po’ faremo delle dimostrazioni pratiche preparando il caffè il sabato mattina, un caffè equo solidale da molti punti di vista.

Il forno solare lo puoi trovare al negozio del commercio equo e solidale l'altra metà di Pordenone

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Liberalabici visita il laboratorio di cucinare con il sole

La cucina parabolica del progetto “Manioca for Kimbondo”

Con piacere riceviamo e pubblichiamo i ringraziamenti di Stefano Giuliani, cooperante in Congo dell’associazione Oikos Onlus di Udine che grazie all’interessamento delle associazioni Help For Children di S. Vendemiano TV e Agape Onlus di Roma da qualche tempo utilizza la nostra cucina solare con soddisfazione.
Anche noi vogliamo ringraziare te Giuliano e le associazioni che collaborano per tutto quello che fate in Africa.

ParaboleSolariOikosOnlus
Stefano Giuliani a Kinta (R.D. Congo)

Oggetto: grazie per l’ottima cucina

Grazie Ottorino, come dice Paolo ” Sei un grande . . .”

Da anni lavoro con questi sistemi cercando di costruire paraboliche di diverso tipo ma sempre con i materiali che si trovano sul posto, possibilmente rifiuti. Ho lavorato soprattutto nel deserto brasiliano e nella savana del Congo dove ora mi trovo.
Puoi immaginare la mia meraviglia e ammirazione nel vedere la precisione e la leggerezza della tua parabolica. Per non parlare della semplicità.
Non ti annoierò con la descrizione delle pesanti paraboliche in ferro e lamiera zincata rivestite di pellicola di alluminio che ho costruito con grande fatica fino ad ora ma mi piacerebbe proporti di collaborare.
Nel centro di sperimentazione ed insegnamento delle tecnologie adattate al territorio che stiamo costruendo qui nella savana vorrei realizzare dei prototipi che impiegano le tue paraboliche molto efficenti. E’ vero che poi nella realtà i rendimenti sarebbero inferiori ma vorrei far vedere cosa si può ottenere diciamo “in teoria”.
Ora per esempio stiamo realizzando un supporto gnomonico per la parabolica che ci hai donato che ha le inclinazioni dovute per la latitudine e la stagione e il movimento automatico di inseguimento solare realizzato con una latta e una siringa. E’ un prototipo, ti farò sapere il risultato.
Tutte cose di cui sarà un piacere discutere insieme!

Grazie ancora dal campo, ti mando due foto.

Ringraziamento per la cucina solare
Ringraziamenti dal progetto “Manioca for Kimbondo”

Per maggiori informazioni sul progetto: Oikos Onlus di Udine e l’attività di Stefano Giuliani.

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Incontro sulle energie rinnovabili alla scuola media di Orsago

Sabato 18 maggio 2013 Ottorino e Paolo sono stati alla scuola media di Orsago (TV).
I ragazzi di terza quest’anno hanno lavorato sul tema delle energie rinnovabili e a conclusione del percorso l’insegnate Marinella Donadon ci ha invitato a tenere una lezione.
L’incontro, dopo un primo momento in classe sulla relazione uomo e ambiente, è proseguito in cortile con la spiegazione del funzionamento della cucina solare a parabola.
Non poteva mancare una apprezzata degustazione: sono state cotte con il sole le fettine di un salame e servite con una fettina di pane. Come sempre il tutto è stato consumato velocemente.

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Passaggio in Guinea Bissau 2013

DIARIO AFRICA 2013

AGLI AMICI PIÚ GIOVANI,

per riannodare il filo momentaneamente posato dopo la tappa in SudSudan,
giunga il mio pensiero post Guinea.

TRE FOTO che vogliono testimoniare
1) il lavoro condiviso con persone del posto;

2) l’abbondanza dei beni della terra;

3) il sorriso a conferma della  soluzione piú che buona;

Una lunga tavolata coronata da volti dai colori diversi, luminosi
taluni data la giovane età, solcati altri stante il prova e riprova
che la sfida, accolta per superare situazioni, ti lascia qualche segno
ma non ti fiacca, ecco intorno a questa tavola si é svolto il tempo
del pranzo.
In questo contesto, per piú giorni, pranzato presso la
Comunitá dei Giuseppini dove ha sede la Scuola Professionale di
Bissau. La reciproca curiosità ha permesso lo scambio e l’intreccio e
l’archivio si é arricchito.
Cristina proveniente dalla Sardegna, Riccardo da Mestre, Paola
da…., Matteo ed Eleonora da Cuneo, Fabio approdato dalla Spagna,
dopo un’esperienza universitaria, Arianna dal Nord Italia,
ed altri fermatisi solo alcuni giorni perchè la meta era un’altra.

Chi si interessava di INCUBATORE per arricchire il finale del
suo percorso universitario, chi svolgeva l’anno di VOLONTARIATO
CIVILE EUROPEO, coloro che si davano da fare con tenacia per mandare
avanti PROGETTI finanziati o da ONG o dalla COMUNITÁ EUROPEA, chi
progetta di stare in loco per qualche anno e poi rientrare per mettere
a disposizione dell’Italia le competenze maturate; chi invece a questo
proposito fará altre esperienze e poi si vedrá se rientrare o no, il
sottoscritto che raccontava dei suoi passaggi in vari paesi africani
dando opportunitá di costruzione e uso delle cucine solari.
Insomma uno scambio condito da reciproca curiosità che faceva
prolungare il tempo a tavola quando Paolina, robusta cuoca locale,
spreparava la tavola stessa con piglio deciso……voleva dire che era
tempo di alzare le chiappe.

LE CHIAPPE E LO SGUARDO lo aveva alzato, qualche settimana prima,
chi si era pagato l’aereo per andare a votare in Italia, esemplare
gesto…. FATTO DA CHI “SCHEI” IN TASCA NE HA POCHINI, POCHINI; certo la
situazione politica italiana era fra i discorsi e le domande
preoccupate dei piu giovani; e come dare loro torto? Poi l’ironia
anche su ció metteva il cappello.

Sorriso ironico pure, che sembrava dire BUONGIORNO AMICO, da parte
dell’agile nonchè attempato uomo, mentre si arrampicava con un
attrezzo simpatico sulla palma per prederne gli abbondanti frutti.
Sarebbero poi diventati olio di palma, nutriente e buon condimento di
riso ed altro; cosí la natura ancora ti stupisce, dice “sono qua
prendimi e condividi con altri”, ce n’e per tutti e ne avanza pure,
che bello!
Una foto, quest’uomo se la aspettava e il prossimo anno
l’avrà a testimonianza che lui l’agilità la conserva e che pure la
palma la vita di molti la vuole alimentare, gratis s’intende.

Il lavoro condiviso, pur con attrezzi talvolta di uso manuale,
sono il bello che un po’ ti fa sognare; anche con poco si puó
costruire una parte di attrezzatura, puó lavorare tanta gente…….e
mentre si lavora senti il canto di qualcuno che mentre muove le mani
anche il suo cuore sussulta; sa che il lavoro ha bisogno di lui e che
ricompensa lo aspetta.
Ma non si cantava anche noi fino a qualche tempo fa quando
arrivava il tempo del frumento e poi della vendemmia? Per fortuna c’è
ancora qualcuno che in giro per il mondo canta il lavoro, SI PUÓ FARE.
Ironia, il mondo si intreccia……proprio a suo tempo a Noncello in
quel di Pordenone nasceva una cooperativa tra uomini e donne in
difficoltá  e il motto era “SI PUÓ FARE” tradotto poi in un simpatico
e significativo film che porta lo stesso titolo (film ora in visione
a S. Lucia di Piave per interessamento del Centro Studi e Promozione
Sociale il filo d’Arianna e di Noi).

Non ho chiesto il suo nome, mi dispiace ma solo un po’, perché il
suo soddisfatto sorriso (ora evidente anche nella terza foto durante
l’uso della cucina solare),  supplisce alla mia mancanza, é come un
gran velo che ti avvolge, ti nutre e cosí il tuo volto solcato lo
senti come una benedizione.

CARI AMICI un caro e abbondante saluto, Ottorino…….e che le
palme continuino a doppiamente nutrirci.

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